Diario di viaggio di Gianpaolo Vassallo

Michele Ricci School For Life: Un’ opportunità per il futuro del Sud Sudan Aggiornamento Maggio 2012
Sono appena arrivato a Juba, e mi trovo nel cortile della guest house dove alloggio per questo mio breve soggiorno prima della partenza per Maridi, dove andrò in visita ai progetti di AMREF Italia. Daria, mia collega che vive a Juba da due anni e mi farà da Cicerone, mi indica una bambina che tiene in braccio un bambino molto piccolo e mi dice “ecco una schiava bambina”.
Io rimango sorpreso e le chiedo di raccontarmi di più, “nonostante l’istruzione primaria e secondaria qui in Sud Sudan siano a carico dello Stato, le famiglie povere non possono mandare tutti i figli a scuola, e, se devono scegliere, preferiscono mandarci i maschi perché le femmine valgono di più” io la guardo ancora perplesso e lei aggiunge “in senso puramente economico ovviamente”. “Infattile bambine possono essere impiegate in diversi lavori qui a Juba e altrove in Sud Sudan,” continua Daria “e, fra questi, fare le pulizie equello che noi chiameremmo baby sitting vanno per la maggiore. Questa bambina si occupa tutto il giorno di Maxuell, il figlio della proprietaria del ristorante della guest house, e di lei non si conosce neanche il nome perché non parla una parola d’inglese e, probabilmente, non sarà mai in grado di farlo.” Mentre la bambina segue passo passo Maxuell nel suo gattonare e giocare, Daria continua a raccontare, “il problema più grande è che queste bambine, e sono tantissime, non frequentano la scuola e non potranno mai scegliere il proprio destino che, quindi, consisterà inevitabilmente nell’essere vendute per qualche mucca alla famiglia del futuro marito, colui che la sceglierà.” Per questo AMREF sta premendo sulle autorità, con cui collabora da diversi anni su altri progetti, affinchè vengano posti in essere programmi specifici per favorire la scolarizzazione delle bambine e ragazze sudsudanesi, cercando in questo modo di scardinare convenzioni sociali che, in un paese che sta cercando di ricostruirsi, rappresentano dei veri e propri freni allo sviluppo. Per fare questo AMREF ha deciso di promuovere, insieme alla famiglia Ricci, un programma di scolarizzazione secondaria femminile attraverso la realizzazione della Michele Ricci School for Life una scuola nella zona di Maridi, che rappresenta un progetto molto ambizioso. E’ la mia prima visita in Sud Sudan e tutte le notizie sulla realizzazione della scuola mi sono arrivate per via indiretta, grazie ai nostri colleghi di qui. Le strutture che ospiteranno la scuola le avevo viste solo in foto ed erano dei veri e propri ruderi, “dentro era cresciuto anche un albero!” ci racconta Speke, ingegnere che segue i lavori. La realtà che mi si presenta davanti è molto diversa, infatti le strutture sono coperte da un tetto e fervono le attività degli operai. Proseguiamo quindi la visita accompagnati da Speke e dal responsabile dell’impresa che sta effettuando i lavori. La prima tappa è la fossa biologica, una larga buca che servirà a raccogliere le acque reflue dei lavatoi e delle docce che saranno realizzati accanto ai dormitori. E’ già stata scavata infatti anche la buca che ospiterà la conduttura che porterà l’acqua e che costeggerà l’intera struttura principale. “Le strutture dedicate ai servizi igienici, docce, lavatoi e latrine, sono tre” ci spiega Speke “ma per ora ne saranno ristrutturate solo due, per l’altra aspetteremo ancora un pò”. La struttura principale è costituita da una serie di grandi stanze che ospiteranno le aule e i dormitori e gli operai sono al lavoro un po’ ovunque, chi a pitturare, chi a lavorare le finestre, chi a montare il controsoffitto. Mi colpisce il fatto che il controsoffitto ha lo stesso motivo geometrico di altri che ho visto durante la mia visita, non riesco a spiegarmi il motivo e non sa spiegarmelo neanche Speke che mi guarda sorridendo. Prima di andare a visitare la seconda struttura, che ospiterà la mensa, diamo un’occhiata alle strutture che ospiteranno docce, lavatoi e latrine, qui l’impressione è che i lavori siano più indietro e Speke mi conferma che è proprio così, “ora come ora ci stiamo dedicando alla parte idraulica e poi arriveremo alla struttura vera e propria” racconta. I tetti delle due strutture sono spioventi, come quelli delle baite di montagna, e credo che questo sia dovuto all’intensità delle piogge che colpiscono quest’area dell’Africa “si, è proprio così,” mi conferma Speke “qui le piogge sono intensissime tanto da rendere difficili anche i trasporti, per questo gli edifici sono realizzati in questo modo, è una questione di sicurezza”. Anche la visita alla seconda struttura ci da la conferma che i lavori sono decisamente a buon punto, e ne parliamo sotto una bella veranda che accoglierà alcune delle studentesse durante i loro pasti. Nel frattempo nulla si ferma, gli operai continuano il proprio lavoro nonostante la nostra presenza e noi ce ne andiamo con la speranza che la Michele Ricci Scool for Life dia presto l’opportunità a tante ragazze sudanesi di avere un futuro diverso.