Il nostro viaggio in Sud Sudan - Settembre 2011

"Siamo arrivati a  Maridi dopo 8 ore di pista, partendo da Juba, la nuova capitale del Sud Sudan, percorrendo 280 chilometri. Durante il viaggio ero molto preoccupata, per quello che si vedeva nei pochi agglomerati abitati che abbiamo attraversato. Ai lati della strada solo baracche arrangiate, dove si vendevano pochi generi alimentari. Costante era l’esposizione di bottiglie piene per metà di un liquido giallastro. Era benzina che lì costa quanto da noi, però per loro è “oro colato”. Seduta nel fuoristrada, dove non si potevano aprire i finestrini per la polvere , pensavo che l’idea del progetto fosse solo frutto di una fantasia.

Mi sono tranquillizzata soltanto quando siamo giunti a destinazione. Nel bel mezzo di un temporale tropicale che in pochi minuti aveva trasformato la strada in un torrente , siamo entrati nell’area dell’Istituto Nazionale di Formazione Sanitaria gestito da Amref. E’lì che abbiamo vissuto per tre giorni, nel conpound riservato agli insegnanti dell’Istituto, dove siamo stati accolti e accuditi con un grande senso di ospitalità. A Maridi abbiamo visitato, oltre all’ospedale, due scuole primarie pubbliche, dove comunque i genitori versano una retta, due scuole private una materna e una primaria.

La visita alle scuole è stata un’esperienza entusiasmante, nonostante la povertà delle strutture, degli arredi e dei materiali didattici. In una prima elementare addirittura non c’erano i banchi e i bambini erano seduti sulle pietre. Le classi erano molto numerose alcune con quasi 100 studenti e studentesse. Ma i bambini e i ragazzi erano allegri e curiosi. Erano contente soprattutto le ragazze della seconda e terza media, quando il nostro accompagnatore spiegava loro lo scopo della nostra presenza. Infatti nella regione di Maridi e anche in buona parte delle regioni limitrofe, non esistono scuole secondarie.

E’ stata una grande emozione visitare l’area , calpestare l’erba del grande prato e i pavimenti degli edifici abbandonati dove sorgerà la scuola. Gli edifici risalgono al periodo coloniale, agli anni ’50 . Sono strutture solide rimaste in parte in piedi perché costruite bene, ma ormai in decadenza per mancanza di manutenzione. E’ un posto bellissimo, in leggera pendenza, spazioso, con gli edifici da ristrutturare che fanno da cornice di questa grande area, perfettamente adatta a un college.

Vedevo già all’ingresso il cartello di intestazione della scuola a Michele! Dopo il viaggio mi sono convinta ancora di più che investire in giovani donne, dando loro l’opportunità di proseguire gli studi, e poter rimandare le gravidanze precoci e numerose, sia stata una scelta giusta. Infatti, in Sud Sudan una donna su sei muore di parto. Del viaggio mi hanno colpito particolarmente due aspetti: sia il gran numero di donne sempre indaffarate, che alcune ragazze dell’Istituto per la formazione, determinate a continuare gli studi, nonostante i figli al seguito.

Quando ho lasciato Maridi, mi è venuto un groviglio di commozione, come l’aver lasciato un posto diventato in poco tempo così famigliare. Questo viaggio ha rinforzato il nostro impegno a raccogliere i fondi necessari affinchè la scuola secondaria di Maridi possa aprire al più presto le porte alle nuove studentesse."

Mariarosa

Una scuola secondaria femminile a Maridi

L ’intero sistema educativo ha fortemente
risentito del conflitto civile che ne
ha causato la quasi totale paralisi.

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Inaugurazione della scuola a Maridi

Abbiamo fatto un gran passo
in avanti verso la
realizzazione del progetto.

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Proposta di finanziamento

La proposta di finanziamento
per la realizzazione della scuola
secondaria femminile di Maridi

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amref scuola in sudan
 

Amref

AMREF è la principale organizzazione sanitaria privata, senza fini di lucro, che opera in Africa orientale.

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scuola in sudan
 

Come si organizza una scuola in Sud Sudan

Un altro pezzo di futuro in Sud Sudan: una scuola femminile. Realizzare una scuola, di per se, è una grande sfida.

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